Bipolarismo Politico a Reggio Calabria: Il Caso di Armando Neri e la Sua Continuità di Cambi di Casacca
La politica reggina continua a essere teatro di eventi sorprendenti e spesso contraddittori, ma uno dei fenomeni più emblematici e discutibili riguarda la figura di Armando Neri, ex vicesindaco dell’amministrazione Giuseppe Falcomatà. Il suo comportamento politico, segnato da una continua e tempestiva metamorfosi ideologica, ha sollevato dubbi e critiche da parte di molti, alimentando una riflessione su quanto la politica possa essere flessibile e quanto, invece, debba rimanere salda a principi e impegni presi con i cittadini.
Armando Neri rappresenta uno degli esempi più evidenti di un “bipolarismo politico” che, non è riferito a una malattia, ma piuttosto a una continua oscillazione tra posizioni politiche opposte. Neri, infatti, si era candidato nelle file della sinistra durante le elezioni comunali, ma nel giro di qualche anno ha cambiato schieramento, passando dalla sinistra alla destra, un passaggio che ha sorpreso non solo gli elettori ma anche gli stessi partiti politici coinvolti.
Il suo passaggio dalla sinistra alla destra non è un semplice cambiamento di posizione: è un atto che tradisce una profonda contraddizione nei confronti degli elettori che lo hanno scelto sulla base di un programma e di un’idea politica di centrosinistra. Come si può giustificare un simile cambio di casacca, senza che sembri una pura mossa di opportunismo?
Quello che appare ancora più inquietante è che, invece di escludere una figura come Neri, il centrodestra lo ha accolto a braccia aperte, legittimando il suo cambio di alleanza. Questo non solo alimenta il discredito nei confronti della politica, ma mina anche la fiducia dei cittadini nei partiti e nelle istituzioni. Quando un politico che ha militato in un partito di sinistra passa, senza alcuna resistenza, nelle fila della destra, si crea un precedente pericoloso: la politica diventa sempre più un gioco di potere senza radici ideologiche chiare, dove la coerenza viene sacrificata in nome del pragmatismo.
L’accoglienza di Neri da parte del centrodestra è un errore strategico che rischia di far perdere ulteriormente credibilità alla politica. In un periodo in cui la fiducia nei politici è già ai minimi storici, atti come questo non fanno che peggiorare la situazione, facendo apparire la politica come un’arena in cui gli interessi personali prevalgono su quelli collettivi. La domanda è: perché il centrodestra ha accettato un politico con una simile indole “bipolare” senza mettere in discussione la sua affidabilità?
Il comportamento di Neri sembra suggerire una forma di tradimento nei confronti dei cittadini che lo avevano scelto con un determinato mandato. L’elezione non è un semplice atto di legittimazione, ma un contratto con la comunità, un impegno a rappresentare i suoi valori e le sue aspettative. Cambiare casacca senza giustificare adeguatamente questo passaggio, senza un vero e proprio confronto con gli elettori, significa disconoscere quel contratto e anteporre gli interessi personali o di partito agli impegni presi con la città.
Il “bipolarismo politico” di Armando Neri non è solo un episodio di opportunismo, ma un segnale di una politica che perde di vista l’etica e la trasparenza. Non si può andare a destra quando si è stati eletti con la sinistra senza dare una motivazione convincente e una spiegazione chiara. La politica non è un gioco di scambi e alleanze che servono solo a raggiungere una posizione di potere: è una responsabilità nei confronti dei cittadini.
Il caso di Armando Neri rappresenta un esempio evidente di come la politica possa essere corrotta dalla ricerca incessante di potere, a discapito della coerenza e del rispetto verso gli elettori. La lezione che emerge da questa vicenda è semplice: il cambiamento di casacca non può essere una strategia politica legittima senza un confronto serio con la base elettorale e senza una giustificazione trasparente. La politica deve tornare ad essere uno strumento al servizio della comunità, non un’opportunità per chi sa cambiare rapidamente posizione per seguire i propri interessi.
Il centrodestra, da parte sua, ha una grande responsabilità: non può permettersi di accogliere qualsiasi politico senza considerare il valore della coerenza. Solo così si potrà tornare a costruire una politica che non tradisca la fiducia dei cittadini e che si basi su principi solidi e duraturi.